RITROVATO IL CASTELLO DI TREVIGLIO
di Mirko Trabucchi
tratto da L'Eco di Bergamo - Luglio 2011
Cavalieri tratti dal film Barbarossa
Un venerdì di luglio del 2011 mentre stavo sfogliando il quotidiano
cittadino mi sono soffermato su un piccolo articolo di fondo pagina che
illustrava un’interessante scoperta avvenuta durante la ristrutturazione
dell’area dell’Ex Upim a Treviglio.
La storia conferma che a
Treviglio sorse da un nucleo centrale fortificato altomedievale circondato
da un fossato, detto “Castrum Vetus” ossia “Vecchio Castello” e che era
ubicato tra le attuali piazza Manara, piazza Garibaldi e via Fratelli
Galliari ed aveva un piccolo accesso sito nell’attuale vicolo Teatro.
Successivamente la crescita della popolazione fece sì che sorgessero
successivamente cinte murarie a difesa della prosperità cittadina.
Durante i lavori di
ristrutturazione Ex Upim sono stati rinvenuti resti di mura medievali, a
testimonianza dell’esistenza del “Castrum Vetus”.
Vorrei soffermarmi su un
vecchio problema caro alla nostra provincia, molto spesso chi esegue scavi
si può imbattere nel ritrovamento di reperti archeologici, che molto spesso
vengono demoliti o occultati onde evitare il blocco dei lavori.
Mi rendo conto che per
un’impresa edile il blocco del lavoro è un problema molto grave, una vera e
propria maledizione da scongiurare. Sarebbe opportuno che i nostri politici
esaminino il problema seriamente anche allestendo dei centri di raccolta del
materiale rinvenuto oppure coinvolgendo l’impresa stessa nei lavori di
recupero rimborsando attraverso dei fondi le ore prestate e l’impiego di
mezzi, il tutto in una maniera solerte e razionale decisa dalla
sovrintendenza.
I reperti archeologici
saranno destinati ad essere restituiti alla comunità attraverso i musei, che
creeranno lavoro per i nostri figli, turismo e prestigio.
Siamo una provincia ricca
sotto quest’aspetto, perché non investire in questo settore???
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