LA MERIDIANA NATURALE NEI DINTORNI DI LENNA
IN ALTA VAL BREMBANA

Prof. Adriano Gaspani


Veduta delle cime attorno a Lenna

Sin dalla remota antichità l'uomo alpino aveva imparato a conoscere e a rispettare le montagne che circondavano il luogo dove egli viveva. Il sorgere o il tramontare del Sole dietro le cime produceva talvolta, come avviene ancora oggi in Valcamonica, nelle Valli Bergamasche, ma più in generale lungo tutto l'arco alpino, spettacolari effetti luminosi che indussero gli uomini antichi ad attribuire caratteristiche divine ai monti che dominavano le vallate.

Lo stesso avvicendarsi delle stagioni e l'alternarsi degli astri visibili nel cielo, il sorgere e il tramontare dietro le guglie e i picchi contribuirono a questo immagine delle montagne, la quale continua ad essere attuale e presente nell'immaginario collettivo degli abitanti delle zone alpine e subalpine del nostro paese.

In particolare ancora attualmente soprattutto presso gli anziani contadini e pastori delle nostre vallate, le cime delle montagne rappresentano ancora un modo tradizionale per scandire e rilevare il tempo sia dal punto di vista delle ore durante la giornata sia dal punto di vista della determinazione dei giorni durante l'anno.

Lungo l'arco alpino si rilevano non meno di una dozzina di monti denominati "...del Mezzogiorno" e tutti immancabilmente si riferiscono ad una cima che e' posta esattamente a sud lungo il meridiano astronomico locale rispetto ad una borgo i cui abitanti la chiamano abitualmente in quel modo. La ragione e' che pressoché al mezzogiorno vero del luogo, il Sole splende alto sopra la cima in oggetto e questo serviva in passato da riferimento orario per le popolazioni rurali stabilite in quel borgo e negli immediati
dintorni.

Le vette con funzioni di meridiane naturali sono molto frequenti sull'arco alpino. La località più famosa di tutte, da questo punto di vista, cioè quella che comprende un maggior numero di cime con funzione oraria, e' quella posta presso il comune di Sesto in Val Pusteria dove ben cinque montagne possiedono una denominazione che richiama la loro funzione oraria per le popolazioni locali.

Spostiamoci ora in alta Valle Brembana e più precisamente a Lenna, nel punto dove la valle, superata la strettoia della "gogia" (cioè "l'ago", nel senso che in quel punto la valle attraversa un passaggio strettissimo, come quello della cruna di un ago, la "gogia", appunto). Ad ovest di Lenna e' posta una montagna di 1713 metri di quota la quale e' denominata Pizzo di Mezzodi'.

Esaminando le località esattamente poste verso nord lungo il meridiano astronomico locale troviamo Averara, con le sue frazioni: Redivo, Costa, Castello, Valle, Lavaggio, a 4800 metri di distanza planimetrica dalla cima della montagna.

Interrogando gli anziani residenti da sempre nella zona corrispondente alle frazioni di Averara, da dove il Pizzo del Mezzodì è molto ben visibile, si scopre che questa montagna e' stata da sempre usata come indicatore orario del mezzogiorno vero e locale che avviene quando il Sole vi splende esattamente sulla verticale.

Questo e' molto evidente in prossimità del solstizio d'inverno in quanto la ridotta altezza del semiarco diurno del Sole, porta l'astro a splendere ad appena 8.7 gradi di altezza apparente sopra la cima del "Pic del Mesde", se l'osservazione viene condotta dalle frazioni Valle, Lavaggio e Redivo (706 mt. s.l.m.), e 9.0 gradi se l'osservazione viene eseguita da Castello e da Costa in quanto tali frazioni sono poste a quota un poco piu' elevata (729 mt. s.l.m.)
 

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