UN VILLAGGIO CELTICO IN RIVA
ALL'ADDA
di M. Sala-
Articolo
tratto da L'Eco di Bergamo -
Sabato
24 marzo 2005
Il Parco dell'Adda di Capriate San Gervasio
Capriate
San Gervasio. Un antico villaggio sepolto, un popolo scomparso da 2500
anni e un gruppo di archeologi decisi a riportare alla luce queste rovine.
Tutto ciò farebbe pensare alla trama di un film, invece è quanto è
stato scoperto a Capriate San Gervasio, lungo le rive dell’Adda. In
località Penisola, nota anche come Cava degli spagnoli, la Soprintendenza
per i beni archeologici nel 1990 ha scoperto un villaggio di Celti Golasecchiani,
databile tra il VII-VI secolo avanti Cristo e il V secolo avanti Cristo.
Nella prossima primavera, grazie a fondi stanziati dal Comune, la
Soprintendenza inizierà una campagna di scavi per riportare alla luce il
villaggio. “La nostra amministrazione –afferma Carlo Bertuetti,
assessore all’Ecologia e promotore dell’iniziativa – si è attivata
per far riprendere le indagini archeologiche. Abbiamo tenuto conto
dell’importanza dell’area e della sua valorizzazione. I 15.000 euro
stanziati serviranno a finanziare la nuova campagna di scavi diretta dalla
Soprintendenza”.
Scavi archeologici nella zona
Nelle
indagini a campione svolte nel 1990 e nel 2001 il villaggio è apparso ben
conservato al di sotto dell’imponente argine deposto dagli spagnoli
durante i lavori di escavazione del canale parallelo al corso del fiume. In
questa zona la Soprintendenza nel 2001 ha individuato resti di case che ha
indagato solo in parte, perché conservato sotto l’argine largo dai 10 ai
12 metri e alto tre. Ma l’abitato si estenderebbe anche nell’area
meridionale della Penisola. “I
Celti Golasecchiani – spiega Raffaella Poggiani Keller, l’archeologia
che dirigerà i lavori – prendono il nome dal sito di Golasecca, in
provincia di Varese, dove nel secolo scorso venne ritrovata
un’importante necropoli di questo popolo.
Ricostruzione di un'inumazione Celtica
Anticamente
i Celti Golasecchiani abitavano in buona parte della Lombardia, compresa
la zona di Bergamo. Nelle indagini svolte nel 1990 e nel 2001 nella
penisola di Capriate San Gervasio abbiamo ritrovato numerosi reperti tra
cui frammenti di ceramica e recipienti che sono ancora oggetto di studio.
Ma il pezzo più importante è senza dubbio un piccolo frammento di vaso
che reca un’iscrizione in alfabeto Nord-Etrusco, di grandissimo
interesse scientifico. Aggiunge l’archeologa: “Questi reperti
testimoniano una natura commerciale dell’insediamento che era
probabilmente collegato a un guado del fiume. Il villaggio si trova lungo
la via che collegava l’area milanese con Bergamo, passando per Brembate
e Osio, una direttrice varia nella quale in passato sono stati rinvenuti
resti dei Celti Golasecchiani. È nota, ad esempio, una necropoli
ritrovata a Brembate alla fine dell’ottocento, che ha restituito
vasellame bronzeo e corredi molto ricchi. Il villaggio fu abitato per
circa due secoli e venne poi abbandonato nel V secolo avanti Cristo, dato
che non abbiamo ritrovato tracce di successive frequentazioni. Obiettivo
della nuova campagna di scavi: definire con maggior precisione
l’estensione dell’insediamento”.
Scavi archeologici
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