IL FANTASMA DEL SOLDATO
DI PORTA SANT'ALESSANDRO"
Luogo: Bergamo Alta
Analogie: In tutta la Padania e nel continente Europeo
Narratore:
Padre Donato Calvi riadattamento di Mirko Trabucchi
Padre Donato
Calvi nelle sua opera “Effemeride sacra profana di quanto di
memorabile sia successo in Bergamo" del 1676, annotava tra le memorie della città
di un'apparizione di uno spettro sulle
mura di Porta Sant'Alessandro in Città Alta a Bergamo.
In data XXI Luglio del 1599 accadde
ciò:
"Era in sentinella sopra la mura
verso il forte della città un tal Soldato Forlano, quando verso l’ore
quattro di notte li comparve uno cinto di catene, che pareva passeggiare.
Alzò la voce il soldato, chiedendoli “Chi va là?” rispose il fantasma
“Amici” replicò il soldato chi fosse, quello disse esser l’anima d’un tal
Cristoforo, suo compagno, che per aver tentato la fuga dalla piazza, era
pochi giorni avanti stato fatto con un altro morire. Fece animo il Forlano e
l’interrogò, come fosse così cinto di catene; rispose ch’il non aver
pienamente perdonato a chi era stato causa cadesse nelle mani della
giustizia, l’aveva per certo tempo condannato nel Purgatorio, dal quale però
sarebbe stato ben presto liberato, quando con orazioni e digiuni l’avesse
soccorso. Promise il soldato con ogni sua possibilità aiutarlo, indi
l’interrogò che fosse stato del suo compagno con lui fatto morire; rispose
Cristoforo esse egli all’Inferno sepolto, marcè che fingendo esteriormente
sensi cattolici professava interiormente la setta di Lutero e ciò detto,
spargendo fuoco, come un cumulo di polvere accesa disparve, lasciando
atterrito il soldato in uno di pietra ripieno, che poi con suffragi procurò
quell’anima aiutare. "
Memoria di Giovanni Pietro Quarenghi, che protesta di aver favellato con il
soldato medesimo e intesone il vero racconto.
Come spesso
accade nella tradizione Europea i morti in impenitenza si manifestano ai
vivi per chiedere favori e preghiere per liberarli dal Purgatorio.
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