LA GROTTA DI SAN VITTORE
Luogo: Brembate
Analogie: Grotte di Santi si trovano in tutta la Padania e nel continente
Europeo
Narratore: di Mirko Trabucchi
Un'immagine di San Vittore
Brembate è un importante
centro dell’Isola Bergamasca che sorge lungo il fiume Brembo e proprio sulle
sue sponde si trova un piccolo ma antico santuario sorto su una chiesa
paleocristiana.
Il santuario è dedicato a
San Vittore da Milano, un soldato di stanza a Milano ma originario della
regione africana della Mauritania, l'attuale Marocco. Convertitosi al
cristianesimo, in seguito alle persecuzioni contri i cristiani da parte
dell'imperatore Massimiano, viene imprigionato e torturato, ma riesce a
fuggire e si nasconde nelle campagne al di fuori della città,
successivamente verrà ricatturato e sarà martirizzato e fatto decapitare a
Lodi nel 303 d.C.. Le spoglie del Santo saranno deposte alla
basilica di Sant'Ambrogio a Milano, divenendo così uno tra i Santi protettori
della città meneghina.
Secondo la leggenda Vittore
nella sua fuga attraversò dapprima il fiume Adda camminando sulle acque,
dopodiché trovò rifugio in una grotta proprio a Brembate, in un luogo che
era già sede di antichi culti precristiani. Qui soggiornò a lungo predicando
e convertendo i pagani, prima di essere catturato e condotto a Milano.
Il Santuario di San Vittore a Brembate
Tra il 1400 e il 1550 la
grotta di San Vittore viene rinforzata con due grandi pilastri che
permetteranno la costruzione di una chiesa superiore che è unita dalla
grotta paleocristiana da trentatre gradini, detti "la scala santa".
A metà della grotta,
dove la roccia si abbassa si trova una vasca in pietra che probabilmente era
un'antichissima fonte battesimale. Sopra di questa, secondo la tradizione,
si trova l'impronta della mano del Santo, dalla quale è sempre sgorgata,
anche durante le più tremende siccità, una
perenne
goccia d'acqua.
Quest'acqua è raccolta con devozione ed ha la fama di virtù curative e
autrice di numerose guarigioni prodigiose.
Sul
fondo della grotta, dopo l'altare del Crocefisso, la tradizione popolare
attribuisce una specie di nicchia al fatto che la roccia si sarebbe
infossata in maniera prodigiosa per nascondere San Vittore da alcune guardie
scese nella grotta per cercarlo.
Padre Donato
Calvi nelle sua opera “Effemeride sacra profana di quanto di
memorabile sia successo in Bergamo" del 1676, annotava di come la
prodigiosità dell'acqua che sgorgava dalla volta della grotta venne corrotta
a causa di un contadino irrispettoso. Narra infatti che
in data VIII Maggio:
"Nella caverna di San Vittore, di
cui oggi la festa si celebra, vicino alla sua chiesa di Brembate Sotto,
incavata, come si dirà al titolo seguente, già dalla volta stillava acqua
pregiatissima e miracolosa con cui si risanano le viscere e piaghe de
languenti, che devotamente invocano il Santo martire, con essa si lavano.
Corre fama, che nella benedetta fonte vi lavò un contadino il suo cane, per
liberarlo da tal qual morbosa affezione e che poi da quel momento essa
perdesse quella meravigliosa virtù, non tollerando il Santo che rimedio
apprestato a bisogni delle fatture ragionevoli andasse in suffragio delle
bestie."
Quando passerete per Brembate cogliete l'occasione di visitare questo tempio
così pieno di storia.
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