LA VISIONE DI PADRE CLARO
Luogo: Cepino, frazione di Sant' Omobono Terme - Valle Imagna
Analogie: In tutta la Padania e nel continente Europeo
Narratore: Tratta dal libro "Leggende Bergamasche" di Carlo Traini


Ernst Ferdinand Oehme "Processione nella nebbia"


Più orripilante di tutte è la visione di un certo Padre Claro*. Viene narrata in Valle Imagna, ed io l’ebbi dalla bocca di Don Stefano Personeni, parroco di Curnasco e pronipote dello stesso Padre,  morto a Cepino in concetto di santità, più di un secolo fa. Dopo la soppressione, avvenuta nel 1810, di numerosi conventi bergamaschi, anche Padre Claro, come tanti altri religiosi di quel tempo, dovette acconciarsi a vivere in famiglia, ugualmente dedicato alla vita di penitenza e alla predicazione in diocesi. Una volta, fu comandato dal vescovo Dolfin di tenere una missione non si sa in quale paese della Valle Seriana o nei dintorni di Lovere. Il Padre Claro ci andò con un confratello, ma fu accolto malvolentieri dal parroco del luogo, impermalito dalla disposizione data dal Vescovo senza consultarlo ne avvertirlo.

Dopo la funzione d’apertura e una magra cena, egli disse ai due predicatori che non poteva alloggiarli in casa sua: si sarebbero dovuti accomodare in una casa vicina però dove “ci si sentiva”. Effettivamente i due buoni frati passarono una tal notte che, quando, il mattino seguente, s’incontrarono, uscendo dalla camera, Padre Claro si accorse che il suo compagno era incanutito dallo spavento. Dalla mezzanotte all’Ave Maria del mattino, non era stato un succedersi, per tutta la casa, di urli e di pianti, strascicar di catene, rimbombare di colpi alle porte delle camere dei due male avventurati ospiti.

Il peggio si è che dovevano passarvi anche la notte seguente. Rassegnati alla loro sorte, s’ accordarono di rimanere in orazione, ambedue riuniti nella stessa camera.

A una certa ora, ecco un risonare colpi ripetuti alla porta. E Padre Claro disse: «Se qualcuno ha bisogno di noi, venga avanti in nome di Dio». Ed ecco apparire nel vano della porta e poi farsi  avanti il fantasma d’ un personaggio vecchissimo, incartapecorito, coperto da strani abiti di vecchia foggia, al quale Padre Claro domandò: «Che volete?».

«Te lo dirà chi mi segue» rispose lo scheletrico Matusalemme dietro al quale, uno dopo l’altro entrarono, andando ad allinearsi davanti ai due esterrefatti monaci, altri due decrepiti vecchioni vestiti di fogge diverse e ugualmente impressionati per un non so che di orrendo nell’insieme e di disperata angoscia sul viso ultramondano.

Dietro costoro si presentò d’un tratto l’aitante figura di un giovane di bell’aspetto il quale, prendendo a parlare, rivelò che i tre che l’avevano preceduto erano dannati per essersi fraudolentemente impossessati della casa in cui si trovavano; egli era stato condannato alle pene del Purgatorio, perché pur essendo loro erede, ignorava l’indebita usurpazione perpetrata dai suoi avi. Pregava però i due missionari di persuadere i propri eredi a restituire il mal tolto alla Chiesa, affinché finisse più presto la sua pena. La tradizione popolare non lo dice, ma si può credere che, dopo quella visione, Padre Claro si sarà adoperato a tutt’uomo per l’adempimento quella postuma volontà.

* Padre Claro Personeni (Cepino 1764-1843)
 

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