APRITE LE FINESTRE E' PRIMAVERA!
"LA CASADA DE MARZ"
di Piergiorgio Mazzocchi - Tratto da "La Padania" 26 Marzo 1999


San Giovanni Bianco la Casada de Marz

Siamo ormai all’inizio della primavera, evento già preannunciato nel calendario della tradizione fin dalla fine di Gennaio e, come si è visto in un precedente articolo, ora siamo ormai alle feste del cambio di stagione. Il dio Cernunno si risveglia ed esce dal buio del suo rifugio invernale, rinnova la propria forza come il cervo, al quale le corna, perse a Novembre rispuntano ancora più forti e possenti per prepararsi ai combattenti estivi. Tutta la natura è in fase di cambiamento, le gemme si gonfiano, il corniolo (cornal) è fiorito da un pezzo, i peschi, i susini cominciano a fiorire. Torrenti e fiumi hanno cambiato voce, l’aria ha cambiato profumo insomma è tutta una rivoluzione.

Ed ecco finalmente l’uomo, forse l’ultimo ad accorgersi oggi di questi fenomeni, per lo meno per chi è costretto a vivere un rapporto diverso con ciò che lo circonda. Il computer non ci segnala certo il riapparire dei rondoni intorno ai campanili. Già, i rondoni arrivano un po’ prima delle rondini. Forse qualcuno sarà ancora in grado di distinguere un rondone (dard) da una rondine. Ma torniamo ai riti inventati dall’uomo per mettersi in sintonia con questo momento magico. In tutta la Padania un tempo si celebrava la "cacciata di marzo" e in molti paesi lo si fa ancora. Oggi viene lasciato ai bambini il compito di "cacciare marzo" ma un tempo anche comitive di giovani prendevano parte al corteo che si snoda per i campi creando un putiferio con pentole vecchie percosse con un bastone a mo’ di tamburo, campanacci, corni di becco o di bue, raganelle e tanti altri strumenti improvvisati purché in grado di produrre un gran fracasso.


Scene della "Casada de Marz"

I gruppi partono da contrade diverse percorrono la campagna schiamazzando e si riuniscono poi nel paese dove sfilano per le vie in maniera disordinata quanto estemporanea. In alcune zone questo avviene di giorno, mentre in altre all’imbrunire e la serata termina nelle case degli amici che offrono dolcetti ai partecipanti. Cacciare marzo, il mese pazzo, significa cacciare l’inverno, il freddo, il riposo invernale chiamando invece la nuova stagione attraverso il rumore. È il segnale che una volta avvertiva i padani che era ora di svegliarsi, di prepararsi al lavoro dei campi. Oggi questo segnale risuona ancora, ma sempre meno persone sono purtroppo in grado di coglierlo.


Festa della Giubiana in Val Brembana

 

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